Come riconoscere le sostanze più o meno nocive nascoste nelle confezioni di cibo che acquistiamo? La soluzione più semplice ed efficace è quella di imparare a decifrare tutto quello che appare sull'etichetta.
Ecco una piccola guida per fare la spesa con più serenità e competenza.- Un addensante nella maionese o nella confettura spesso non serve ad aumentare la conservabilità ma piuttosto a mascherare il difetto del prodotto troppo liquido, dovuto, per la maionese, alla presenza di poco uovo rispetto all'acqua e all'olio di semi, e per la confettura all'eccessivo squilibrio tra frutta e zucchero.
- Lo stesso discorso, vale per esempio, per i cosiddetti esaltatori di sapidità che hanno solo lo scopo di conferire un sapore più intenso a un prodotto altrimenti insipido.
- Un ulteriore esempio è quello della gomma da masticare alla clorofilla, in cui, troviamo anche l'aggiunta di coloranti verdi. Infatti se la clorofilla fosse presente pur solo in quantità modeste, non sarebbe necessario colorare di verde la barretta.
E' evidente che numerosi additivi hanno funzioni prevalentemente estetiche e cosmetiche. E allora chiediamoci se vale la pena per una gomma di un verde più intenso, per una maionese più densa oppure per un dado arricchito di un sapore che di per se non avrebbe, assumere ogni anno circa 2-3 kg di sostanze chimiche e far correre alla nostra salute un sia pur vago rischio.
Se è BIOLOGICO non è MODIFICATO
- Nel regolamento comunitario n. 1804 dell'agosto 1999, si legge: "Gli organismi geneticamente modificati (OGM) e i prodotti ottenuti sulla loro base non sono compatibili con i metodi di produzione biologici. Per conservare la fiducia dei consumatori nella produzione biologica, non si dovrebbero utilizzare organismi geneticamente modificati, loro parti e prodotti ottenuti sulla loro base in prodotti recanti il marchio di produzione con metodi biologici" I prodotti biologici, dunque, sono garantiti "puliti" dall'inquinamento chimico e anche da quello genetico.
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