La frutta così preparata si discosta molto dalla frutta candita, anche se per le due preparazioni si usa sempre frutta e zucchero. E' adatta sia da offrire alle amiche venute in visita, sia da servire alla fine di un pranzo, più o meno importante, mentre si fanno due chiacchiere.
Non intendo dire che la frutta così preparata possa sostituire il classico dolce; rappresenta solo un "contentino" per gli ospiti più golosi, un modo più "dolce" per concludere un pranzo.
Quale frutta è più indicata
Potrete caramellare molte qualità di frutta sia secca, sia fresca o anche candita (in questo ultimo caso badate che sia morbida. potrà anche essere, se è grossa tagliata a pezzi): noci, datteri, mandorle, castagne arrostite, chicchi grossi di uva, spicchi di arance o di mandarini, alchechengi, banane (a fette) ed altro.
Quali utensili usare
Non è necessario disporre di molti attrezzi. Saranno necessari: diversi sottili e lunghi aghi da cucina, o lunghi stecchi di legno appuntiti, che vi serviranno per immergere e togliere la frutta dallo zucchero caramellato senza che vi scottiate. Diversi fogli di carta oleata sui quali porre la frutta caramellata in attesa che lo zucchero indurisca.
Serviranno anche pirottini (cestinetti) di carta. Direi che questi ultimi siano indispensabili perché non è possibile pensare di offrire la frutta caramellata afferrandola con le dita, è bene che sia sempre avvolta in qualcosa. Non va dimenticato il solito polsonetto di rame non stagnato (in mancanza andrà bene anche un recipiente di acciaio inossidabile con fondo pesante).
Come si caramella
La preparazione che segue vale per tutti i frutti siano essi freschi, secchi, farciti o canditi.
per evitare che in attesa di immergervi i frutti, lo zucchero caramellato possa raffreddarsi e indurirsi, conviene preparare tutti i frutti che intendete caramellare, in questo modo la lavorazione procederà velocemente senza intoppi.
Un attimo di pausa... mentre state coordinando le idee e decidete che cosa volete caramellare, permettetemi di raccontarvi una leggenda... una di quelle che mi piacciono moltissimo e mi fanno sognare...
voi sapete che gli stecchi (quelli che vi ho consigliato di preparare per immergere la frutta nello zucchero e che troviamo sempre nelle nostre cucine) sono fatti con legno di pioppo... e proprio su questi alberi si racconta una storia che a me sembra molto interessante, anche se mi rattrista un poco.
"Tanti, tantissimi anni fa (lo racconta Ovidio nel secondo libro delle "Metamorfosi") Fetonte, che era il figlio non molto ubbidiente del dio Sole, ottenne dal padre il permesso di andare a gironzolare con il carro del sole trainato da cavalli di fuoco. Ma, non troppo esperto nella guida, non riusciva a controllare gli animali e il carro fiammeggiante sbandava: o saliva in alto o andava così a cozzare contro le stelle fisse o scendeva in basso bruciando i raccolti e facendo inaridire la terra".
Ai tempi nostri una buona multa avrebbe risolto le cose... ma allora no e Zeus arrabbiato gli lanciò una folgore e il carro, con Fetonte dentro, precipitò nel fiume Eridano (Po). Le sorelle, cioè le Eliadi, disperate (gli volevano molto bene) si posero su entrambe le rive del fiume per essergli vicino. "Le loro lacrime ai raggi del Sole (è sempre Ovidio che racconta) si irrigidiscono in gocce d'ambra, che il limpido fiume raccoglie"... Poi Zeus (sempre quello...) non contento di quanto aveva fatto trasformò le sorelle in pioppi... Se io fossi nata in un bel paese posto sulla riva del Po... avrei guardato i pioppi con un poco più di considerazione...
Così, tanto perché lo sappiate, la piazza di un paese in provincia di Rovigo, Crespino, è intitolata a Fetonte e vi è anche una lapide che ricorda il punto preciso in cui Fetonte colpito dalla folgore precipitò nel fiume.
Pare, così raccontano gli abitanti di Crespino, che in quel momento si udisse un boato spaventoso.
Tornando alla ricetta, quando tutto sarà pronto infilate un frutto con uno stecco e tuffatelo nel caramello badando che se ne rivesta completamente; lasciatelo scolare un attimo (per non trovarvi poi con tante sbavature) e ponete il frutto su un foglio di carta oleata che avrete precedentemente unto con un niente di olio (di semi o di mandorla). Sfilate lo stecco aiutandovi con la punta di un coltellino, unta anch'essa con poco olio (in modo che lo zucchero non possa attaccarvisi) e, sempre con la punta del coltellino, chiudete il foro. Tuffate quindi nel caramello un secondo frutto, poi un terzo ecc. continuando così sino ad averli caramellati tutti.
Affinché il caramello non raffreddi in fretta e indurisca tenete il recipiente che lo contiene immerso in acqua calda. Quando il caramello che riveste i frutti si sarà solidificato accomodate i dolcetti nei pirottini di carta. Vanno conservati in luogo fresco (non in frigorifero) ed asciutto.
Se intendete conservarli per più giorni sistemateli, a strati, in scatole di latta o di cartone (anche vasi) intervallando gli strati con foglietti di carta oleata. Chiudete poi le scatole e conservatele in luogo fresco e asciutto (non in frigorifero).
SPICCHI D'ARANCIA CARAMELLATI (1)
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Una volta preparati vi saranno utilissimi
per decorare le vostre torte. |
E' necessario usare arance ottime, sode e della varietà priva di semi.
Sbucciatele poi, lavorando con garbo per non fare nei frutti dei fori, togliete tutta la pellicina bianca che riveste gli spicchi, infine separate questi (sempre badando di non romperli).
A lavoro ultimato afferrate uno spicchio a un'estremità e tuffatelo, sino a metà altezza, nel caramello, lasciatelo scolare, poi sistemate lo spicchio sulla carta, preparatene un secondo, un terzo ecc. continuando così sino ad aver esaurito tutti gli spicchi che avete a disposizione.
Afferrate ora, dalla parte caramellata, il primo spicchio che avete preparato e tuffate la metà dello spicchio rimasta libera nel caramello. Lavorando in questo modo sarà tutto caramellato.
Sistematelo di nuovo sulla carta oleata e continuate in questo modo anche gli altri spicchi sino ad averli caramellati tutti.
SPICCHI D'ARANCIA CARAMELLATI (2)
Molti pasticceri fanno caramellare gli spicchi lavorando in questo modo.
Dopo aver pulito accuratamente gli spicchi come detto prima usando un grosso ago nel quale avrete del cotone robusto fate passare l'ago e il filo, in un angolo di 2-3 spicchi al massimo (direi nell'angolo estremo... perché la pellicina non deve nel modo più assoluto essere forata) badando che non si tocchino, poi tenendoli sospesi con il filo immergeteli nello zucchero caramellato quindi scolateli. Legate le due estremità del filo ai manici di due cucchiaioni di legno sistemando questi sull'orlo di un recipiente a bordi alti in modo che gli spicchi siano sollevati e lasciate raffreddare il caramello. Mi hanno garantito che questo è il sistema classico e più pratico dell'altro... permettetemi di avere i miei dubbi ad ogni modo decidete voi quale preferire.