venerdì 28 ottobre 2011

Cuoricini in allegria

Ingredienti.
(dosi per 30 pezzi + 30 pezzi)

cuoricini alle mandorle:
cioccolato dolce 200 g
mandorle spezzettate q.b.
cornflakes q.b.

cuoricini bianchi:
cioccolato bianco 100 g
panna 50 cc
Cointreau 1 cucchiaio
cioccolato bianco fondente 200 g
zucchero al velo q.b.


  1. Per i cuoricini alle mandorle, temperate il cioccolato tritato portando la sua temperatura, a bagnomaria, fino a 40-50° per poi riportarla sui 25°
  2. Portatelo poi a 30° e impastatelo con un cucchiaio di legno.
  3. Mettete in ogni pirottino di alluminio un po' di mandorle spezzettate e un po' di cornflakes. Con un cucchiaio riempiteli del cioccolato fuso del punto 2, decorando la parte superiore con altre mandorle o cornflakes.
  4. Per i cuoricini bianchi, versate la panna in un pentolino, fatela bollire e poi spegnete il fuoco. Aggiungete il cioccolato bianco tritato e fatelo sciogliere completamente. Trasferite il composto in una terrina e lavoratelo con una frusta aggiungendo del Cointreau fino ad ottenere una crema abbastanza consistente. versatela in una sacca da pasticcere con beccuccio liscio, e spremendo su di una carta da forno create dei 2cuoricini". Quando sono pronti, metteteli a rapprendere in frigorifero.
  5. Scaldate altri 200 g di cioccolato bianco da usare come copertura. Togliete i "cuoricini" dal frigorifero e ricopriteli con questo cioccolato. prima che si asciughino completamente, metteteli nello zucchero al velo, così da ricoprire l'intera superficie.

Itinerari Gastronomici - Emilia Romagna - Panzerotti alla piacentina-Tortellini

Dosi per 4-6 persone:  


Per le crespelle:
100 g di farina bianca
1 uovo intero
20 g di burro oppure 2 cucchiai
di olio d'oliva
1/4 di litro di latte oppure
metà dose di latte e metà di acqua
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
700 g di spinaci freschi
(in alternativa 300 g di surgelati)
300 g di ricotta ben asciutta
abbondante parmigiano Reggiano
grattugiato
noce moscata, sale

Per condire:
burro e parmigiano Reggiano
grattugiato

Preparate l'impasto per le crespelle: riunite in una terrina la farina setacciata con il sale, l'uovo intero, il burro appena sciolto e versate a poco a poco il latte, rimescolando con una piccola frusta. lasciate riposare per 30 minuti.
Lavate bene gli spinaci, scolateli e lessateli con la sola acqua che rimane loro aderente e un pò di sale. A cottura ultimata, scolateli, strizzateli con le mani e, tritateli finemente.
Mettete il ricavato in una terrina e amalgamatelo con la ricotta, il formaggio grattugiato e la noce moscata; regolate di sale.
Preparate le crespelle, cuocendole in un padellino di media ampiezza (circa 18 cm di diametro), utilizzando per ognuna 4 cucchiai di composto.
Distribuite il ripieno al centro di ogni crespella; arrotolatele e tagliatele a tronchetti di circa 4 cm di lunghezza. Disponeteli verticali e affiancati, in una pirofila imburrata, spolverizzateli con il formaggio grattugiato e irrorateli con il burro fuso.
Infornate a 230° per 15 minuti circa e servite in tavola nello stesso recipiente di cottura.


TORTELLINI
Dosi per 12 persone
Per la pasta:
500 g di farina
5 uova intere
Per il ripieno:
100 g di lombo di maiale
100 g di prosciutto crudo
100 g di mortadella di Bologna
50 g di petto di pollo o tacchino
1 noce di burro
1 grattugiata di noce moscata
1 foglia di alloro
2 uova intere
100 g di Parmigiano Reggiano
grattugiato * sale
Per cuocerli:
3 l di ottimo brodo di carne    

  1. Tagliate a dadini il lombo di maiale e il petto di tacchino; rosolateli nel burro con l'alloro. Saltateli e cuoceteli una decina di minuti, poi passateli per due volte, senza alloro, nel tritacarne unitamente al prosciutto e alla mortadella.
  2. Mettete il trito così ricavato in una terrina e impastate bene il tutto con le uova, il formaggio grattugiato, la noce moscata e il sale necessario, fino a ottenere un composto omogeneo.
  3. Setacciate sulla spianatoia la farina, fate al centro la "fontana" e rompetevi in mezzo le uova. Iniziate ad amalgamare adagio con la punta delle dita le uova alla farina, quindi lavorare la pasta con le palme delle mani sulla spianatoia finché questa non diventerà solida e liscia. Tiratela con il mattarello o la macchinetta.
  4. Ritagliate con la rotella dentata delle strisce e poi da queste ricavate dei quadrati di circa 3 centimetri di lato.
  5. al centro di ognuno, disponete una nocciolina di ripieno. Ripiegate la pasta ottenendo dei triangoli che schiaccerete lungo i bordi.
  6. Unite e premete i lembi dei triangolini di pasta attorno al dito indice, lasciando all'esterno e verso l'alto la punta. Lessate i tortellini nel brodo per 15 minuti circa e serviteli.
Se li preferite asciutti (le dosi della ricetta in questo caso sono per 6 persone), scolateli dal brodo e conditeli con un sugo a piacere: il più indicato è del burro spumeggiante profumato alla salvia e Parmigiano Reggiano grattugiato.




Pappardelle agli spinaci

Ingredienti per 4 persone:
320g di pappardelle all'uovo
250 g di spinaci surgelati
2 uova
1 spicchio d'aglio
1 pizzico di peperoncino in polvere
4 cucchiai di olio
4 cucchiai di grana grattugiato
sale



Per il condimento
Soffriggete lo spicchio d'aglio, poi eliminatelo.
Cuocete gli spinaci ancora surgelati in poca acqua salata per 10 minuti.
Scolateli, strizzateli e tritateli grossolanamente.
Versate gli spinaci nel soffritto, mescolate e insaporite per 5 minuti.
Togliete dal tegame e tenete in caldo.

Portate a bollore 3 litri di acqua aggiungete il sale e cuocetevi la pasta per 5 minuti.
Scolatela e versatela nel tegame in cui avete cotto gli spinaci. Rosolate per 1 minuto circa.
In una ciotola mescolate le uova con il grana e il peperoncino in polvere.
Unite il miscuglio alla pasta, rigirandola e tenendo la fiamma bassa.
Decorate con gli spinaci e servite.

mercoledì 19 ottobre 2011

Soufflé di tagliatelle

Ingredienti per 4 persone:
300 g di tagliatelle o fettuccine all'uovo
50 g di groviera
50 g di parmigiano
100 g di prosciutto cotto magro
tagliato a cubetti
50 g di burro
3 uova
30 g di farina
500 ml di latte
100 ml di panna da cucina densa
noce moscata
sale, pepe

Fate sciogliere 30 g di burro in una casseruola, poi unite la farina e, sempre mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi, lasciatela cuocere per un minuto. Aggiungete quindi a filo il latte, in cui avrete sciolto una presa di sale, profumate con la noce moscata e il pepe a piacere e cuocete fino a ottenre una besciamella non troppo densa (circa 5 minuti), che lascerete intiepidire. lessate lessate al dente le tagliatelle, passate sotto l'acqua fredda e trasferitele in una ciotola. Unite la besciamella, i formaggi grattugiati, il prosciutto, la panna e i tuorli e mescolate bene. Incorporate poi molto delicatamente gli albumi montati a neve. Ungete col burro rimasto uno stampo da soufflé, versatevi il composto preparato e cuocete in forno caldo a 180° per 20-25 minuti (senza aprire mai lo sportello). Servite immediatamente.

martedì 18 ottobre 2011

Uva sciroppata

Ottima per preparare fresche macedonie, ma anche per torte casalinghe. Questa uva conservata in uno sciroppo profumato con le stesse foglie tenere di vite, acquisterà un profumo e un aroma molto particolare.

Ingredienti:
3 chili e mezzo  di uva bianca a buccia dura e non irrorata di recente con anticrittogramici
1 chilo e due etti di zucchero semolato
qualche scorzetta di limone
alcune foglie di vite giovane e molto tenere

Lavate rapidamente i grappoli di uva (che deve essere sanissima e matura) e staccate gli acini con le forbici lasciando attaccato al frutto solo un millimetro di picciuolo.
Asciugate gli acini (che dovranno e ssere tre chili) in un telo e lasciateli stesi, sempre sul telo, esposti al sole almeno per un oretta per farli asciugare bene.
Mettete poi gli acini nei vasi scartando quelli dalla buccia spaccata, aggiungendo in ogni vaso una scorzetta di limone e un paio di foglie di vite strofinate con un telo.
Preparate ora lo sciroppo aggiungendo ad un litro e mezzo di acqua, una scorza di limone e fate bollire per 10 minuti, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. 


Versate sugli acini, in vaso, lo sciroppo freddo coprendoli di circa due centimetri. Asciugate l'imboccatura dei vasi con un telo e chiudeteli ermeticamente.
Avvolgete i vasi ad uno ad uno in teli, metteteli nella pentola sterilizzatrice piena d'acqua e fateli  bollire per 15 minuti quelli da mezzo chilo e 25 minuti quelli da un chilo.      
                                                                                                 
                               

mercoledì 12 ottobre 2011

Uova fritte farcite

Ingredienti per 4 persone:
5 uova
100 g di ricotta
50 g di parmigiano grattugiato
farina
pangrattato
burro
sale
Fate bollire per circa 9 minuti 4 uova, sgusciatele e tagliatele in mezzo nel senso della lunghezza. Togliete delicatamente i tuorli e impastateli insieme alla ricotta, il parmigiano e un poco di sale. Riempite con questo composto i bianchi d'uovo, passateli nella farina, nel rimanente uovo sbattuto ed infine nel pangrattato. Fatele dorare nel burro imbiondito.

lunedì 10 ottobre 2011

Rotolo di frittata filante

Ingredienti per 4 persone:
3 uova
300 g di zucchine
1/2 cipolla
100 g di fontina affettata
20 g di farina, sale
40 g di olio                         
 Affettate sottilmente la cipolla e le zucchine, rosolatele in una padella antiaderente con 30 g di olio e un poco di sale quindi lasciatele cuocere con il coperchio per 10 minuti. Scaldate il forno a 200°, sbattete le uova in una terrina con poco sale e la farina, unite le zucchine cotte. Scaldate una padella antiaderente del diametro di 24 cm con l'olio rimasto, versatevi il composto di uova e formate una frittata abbastanza sottile. Adagiate sopra alla frittata le fettine di fontina, arrotolate la frittata e mettetela nel forno caldo per 7-8 minuti. Servite il rotolo tagliato a fette.              

domenica 9 ottobre 2011

La frutta caramellata - Arancia -

La frutta così preparata si discosta molto dalla frutta candita, anche se per le due preparazioni si usa sempre frutta e zucchero. E' adatta sia da offrire alle amiche venute in visita, sia da servire alla fine di un pranzo, più o meno importante, mentre si fanno due chiacchiere.
Non intendo dire che la frutta così preparata possa sostituire il classico dolce; rappresenta solo un "contentino" per gli ospiti più golosi, un modo più "dolce" per concludere un pranzo.

Quale frutta è più indicata
Potrete caramellare molte qualità di frutta sia secca, sia fresca o anche candita (in questo ultimo caso badate che sia morbida. potrà anche essere, se è grossa  tagliata a pezzi): noci, datteri, mandorle, castagne arrostite, chicchi grossi di uva, spicchi di arance o di mandarini, alchechengi, banane (a fette) ed altro.

Quali utensili usare
Non è necessario disporre di molti attrezzi. Saranno necessari: diversi sottili e lunghi aghi da cucina, o lunghi stecchi di legno appuntiti, che vi serviranno per immergere e togliere la frutta dallo zucchero caramellato senza che vi scottiate. Diversi fogli di carta oleata sui quali porre la frutta caramellata in attesa che lo zucchero indurisca.
Serviranno anche pirottini (cestinetti) di carta. Direi che questi ultimi siano indispensabili perché non è possibile pensare di offrire la frutta caramellata afferrandola con le dita, è bene che sia sempre avvolta in qualcosa. Non va dimenticato il solito polsonetto di rame non stagnato (in mancanza andrà bene anche un recipiente di acciaio inossidabile con fondo pesante).

Come si caramella
La preparazione che segue vale per tutti i frutti siano essi freschi, secchi, farciti o canditi.
per evitare che in attesa di immergervi i frutti, lo zucchero caramellato possa raffreddarsi e indurirsi, conviene preparare tutti i frutti che intendete caramellare, in questo modo la lavorazione procederà velocemente senza intoppi.
Un attimo di pausa... mentre state coordinando le idee e decidete che cosa volete caramellare, permettetemi di raccontarvi una leggenda... una di quelle che mi piacciono moltissimo e mi fanno sognare...
voi sapete che gli stecchi (quelli che vi ho consigliato di preparare per immergere la frutta nello zucchero e che troviamo sempre nelle nostre cucine) sono fatti con legno di pioppo...  e proprio su questi alberi si racconta una storia che a me sembra molto interessante, anche se mi rattrista un poco.

"Tanti, tantissimi anni fa (lo racconta Ovidio nel secondo libro delle "Metamorfosi") Fetonte, che era il figlio non molto ubbidiente del dio Sole, ottenne dal padre il permesso di andare a gironzolare con il carro del sole trainato da cavalli di fuoco. Ma, non troppo esperto nella guida, non riusciva a controllare gli animali e il carro fiammeggiante sbandava: o saliva in alto o andava così a cozzare contro le stelle fisse o scendeva in basso bruciando i raccolti e facendo inaridire la terra".
Ai tempi nostri una buona multa avrebbe risolto le cose... ma allora no e Zeus arrabbiato gli lanciò una folgore e il carro, con Fetonte dentro, precipitò nel fiume Eridano (Po). Le sorelle, cioè le Eliadi, disperate (gli volevano molto bene) si posero su entrambe le rive del fiume per essergli vicino. "Le loro lacrime ai raggi del Sole (è sempre Ovidio che racconta) si irrigidiscono in gocce d'ambra, che il limpido fiume raccoglie"... Poi Zeus (sempre quello...) non contento di quanto aveva fatto trasformò le sorelle in pioppi... Se io fossi nata in un bel paese posto sulla riva del Po... avrei guardato i pioppi con un poco più di considerazione...
Così, tanto perché lo sappiate, la piazza di un paese in provincia di Rovigo, Crespino, è intitolata a Fetonte e vi è anche una  lapide che ricorda il punto preciso in cui Fetonte colpito dalla folgore precipitò nel fiume. 
Pare, così raccontano gli abitanti di Crespino, che in quel momento si udisse un boato spaventoso.


Tornando alla ricetta, quando tutto sarà pronto infilate un frutto con uno stecco e tuffatelo nel caramello badando che se ne rivesta completamente; lasciatelo scolare un attimo (per non trovarvi poi con tante sbavature) e ponete il frutto su un foglio di carta oleata che avrete precedentemente unto con un niente di olio (di semi o di mandorla). Sfilate lo stecco aiutandovi con la punta di un coltellino, unta anch'essa con poco olio (in modo che lo zucchero non possa attaccarvisi) e, sempre con la punta del coltellino, chiudete il foro. Tuffate quindi nel caramello un secondo frutto, poi un terzo ecc. continuando così sino ad  averli caramellati tutti.
Affinché il caramello non raffreddi in fretta e indurisca tenete il recipiente che lo contiene immerso in acqua calda. Quando il caramello che riveste i frutti si sarà solidificato accomodate i dolcetti nei pirottini di carta. Vanno conservati in luogo fresco (non in frigorifero) ed asciutto.
Se intendete conservarli per più giorni sistemateli, a strati, in scatole di latta o di cartone (anche vasi) intervallando gli strati con foglietti di carta oleata. Chiudete poi le scatole e conservatele in luogo fresco e asciutto (non in frigorifero).

SPICCHI D'ARANCIA CARAMELLATI (1)

Una volta preparati vi saranno utilissimi
per decorare le vostre torte.
E' necessario usare arance ottime, sode e della varietà priva di semi.
Sbucciatele poi, lavorando con garbo per non fare nei frutti dei fori, togliete tutta la pellicina bianca che riveste gli spicchi, infine separate questi (sempre badando di non romperli).
A lavoro ultimato afferrate uno spicchio a un'estremità e tuffatelo, sino a metà altezza, nel caramello, lasciatelo scolare, poi sistemate lo spicchio sulla carta, preparatene un secondo, un terzo ecc. continuando così sino ad aver esaurito tutti gli spicchi che avete a disposizione.
Afferrate ora, dalla parte caramellata, il primo spicchio che avete preparato e tuffate la metà dello spicchio rimasta libera nel caramello. Lavorando in questo modo sarà tutto caramellato.
Sistematelo di nuovo sulla carta oleata e continuate in questo modo anche gli altri spicchi sino ad averli caramellati tutti.

SPICCHI D'ARANCIA CARAMELLATI (2)
Molti pasticceri fanno caramellare gli spicchi lavorando in questo modo.
Dopo aver pulito accuratamente gli spicchi come detto prima usando un grosso ago nel quale avrete del cotone robusto fate passare l'ago e il filo, in un angolo di 2-3 spicchi al massimo (direi nell'angolo estremo... perché la pellicina non deve nel modo più assoluto essere forata) badando che non si tocchino, poi tenendoli sospesi con il filo immergeteli nello zucchero caramellato quindi scolateli. Legate le due estremità del filo ai manici di due cucchiaioni di legno sistemando questi sull'orlo di un recipiente a bordi alti in modo che gli spicchi  siano sollevati e lasciate raffreddare il caramello. Mi hanno garantito che questo è il sistema classico e più pratico dell'altro... permettetemi di avere i miei dubbi ad ogni modo decidete voi quale preferire.

Sciroppo al caffè

Ingredienti:
caffè ottimo in polvere finissima 500 g
zucchero semolato 2,500 kg

E' necessario disporre di un colino finissimo. In mancanza foderatene uno capiente con una garza, ovvio pulitissima e molto fitta, e ponetelo su una capace ciotola, o su un vaso di vetro o terraglia. 

Fate bollire due litri di acqua. Sistemate il caffè sulla garza (o sul colino) e, versatevi sopra l'acqua in ebollizione badando di passare con l'acqua su tutta la polvere di caffè, non solo al centro di questa, quindi lasciate stare così sino a che il liquido sarà tutto sceso. Rimettetelo allora nella casseruola usata prima, fate alzare di nuovo il bollore e versate il liquido per la seconda volta sul caffè (sarà sempre nel colino), e lasciatelo stare sino a che non scenderà più caffè, poi ripetete l'operazione per la terza volta. A lavorazione ultimata il liquido si sarà alquanto ristretto ma avrà acquistato un delizioso profumo di caffè. Versatelo in una casseruola, unite lo zucchero e, sempre mescolando, fatelo sciogliere, poi sistemate il recipiente su fuoco molto basso e lasciatevelo, senza smettere di mescolare sino a che il liquido starà per alzare il bollore. Fate quindi raffreddare lo sciroppo prima di versarlo in bottiglie pulitissime e asciutte. Tappatele bene, etichettatele e conservatele in dispensa.
  • Qualche esperto consiglia di usare tre chili di zucchero e far bollire poi lo sciroppo sino a che, prendendone un poco fra pollice e indice ed aprendo e chiudendo questi, si formerà fra di essi un filo piuttosto resistente. So che si fa più in fretta (e magari con meno spesa) a usare la solita macchinetta per fare il caffè ma, preparato nel modo indicato, lo sciroppo riesce più profumato e avrà un gusto migliore. Anche se non tutti gli esperti lo consigliano si potrà unire allo sciroppo anche un baccello di vaniglia che lo renderà particolarmente profumato.

Mousse al cioccolato

Ingredienti:
200 g di cioccolato fondente
6 uova
un pizzico di sale

Spezzettate il cioccolato in una casseruola con il fondo spesso, aggiungete qualche cucchiaio di acqua e fatelo fondere a fuoco bassissimo, mescolando senza mai smettere. Separate i tuorli dagli albumi, radunandoli in due terrine.Battere leggermente i tuorli e incorporateli delicatamente al cioccolato fuso tiepido. Montate a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e aggiungeteli pian piano alla crema di cioccolato e uova, mescolando dal basso in alto per avere una crema omogenea e per non smontare gli albumi. Versate la mousse in una ciotola già fredda e lasciate in frigorifero per alcune ore finché sarà soda. Servite accompagnando con biscotti wafer o lingue di gatto.

martedì 4 ottobre 2011

Rotolini di spinaci

Ingredienti per 4 persone:
125 g di spinaci lessati
250 ml di latte
1 uovo
un pizzico di sale
5 cucchiai di farina
40 g di pane grattugiato
2 cucchiai di ricotta
burro
Mettete in una ciotola le uova, il latte, il sale, la farina e il grana. Mescolate in modo da ottenere un composto omogeneo. Lasciate riposare la pastella per 10 minuti. Fate fondere un ricciolo di burro in una padella antiaderente di 16-18 cm di diametro, aggiungete metà della pastella e distribuitela uniformemente. Cuocete le crèpes da ambo i lati, fatela scivolare  su un piatto e tenetela in caldo mentre ne preparate un'altra con la pastella rimasta. Spalmate la ricotta sulle crèpes, ricopritele di spinaci, arrotolatele su se stesse e affettatele.

lunedì 3 ottobre 2011

Tortiglioni al cartoccio

Ingredienti per 4 persone:
300 gr di pasta tipo tortiglioni
300 gr di zucchine
2 melanzane
olio
40 gr di capperi sotto sale
2 spicchi d'aglio
2 filetti d'acciuga
100 gr di pomodori pelati
sale

Mondate le zucchine, lavatele e tagliatele a rondelle sottili. Sbucciate le melanzane, tagliatele a fette sottili e poi a quadratini che metterete in uno scolapasta, spolverizzateli di sale e lasciate che perdano l'acqua di vegetazione, Intanto, in una pentola, portate a ebollizione abbondante acqua per la cottura della pasta. In una padella fate scaldare 3 cucchiai d'olio, unite le zucchine e fatele dorare. Quindi scolatele con una paletta e tenetele da parte. Nella stessa padella mettete 2 cucchiai di olio e rosolatevi le melanzane. Poi aggiungete le zucchine, i capperi dissalati, l'aglio, le acciughe spezzettate e lasciate insaporire. unite i pelati spezzettati, regolate di sale e pepate. salate l'acqua per la pasta e cuocetevi i tortiglioni al dente. scolateli,trasferiteli al centro di un foglio di carta di alluminio, conditeli con le verdure, irrorateli con un filo d'olio, chiudete il cartoccio e mettetelo poi in forno a 180° per 15 minuti.


domenica 2 ottobre 2011

Coppe di lamponi

Ingredienti per 4 persone
350 gr di lamponi
250 gr di panna da montare
2 cucchiai di zucchero al velo
100 gr di savoiardi
mezzo bicchiere di sciroppo
di lamponi
mezzo bicchiere di maraschino 
o kirsch

Montate la panna freddissima con lo zucchero al velo e mettetela in freezer mentre procedete alle successive operazioni. Disponete i savoiardi sul fondo di una o più coppe di vetro formando uno strato compatto. Mescolate il kirsch con metà dello sciroppo di lamponi e versatelo sui savoiardi per inzupparli bene. Coprite i savoiardi con un sottile strato di panna e su questa disponete i lamponi lavati velocemente e tamponati con carta assorbente da cucina, poi mettete sui frutti la panna spremuta da una tasca da pasticcere con bocchetta a stella. Versate sulla panna una sottile colata di sciroppo di lamponi, distribuendolo in maniera irregolare, in modo da ottenere una gradevole decorazione.
Servite subito o, se potete, tenete in frigo per 10-15 minuti.

Il babà è una cosa seria - Origini

La storia
attribuisce l'invenzione
del babà
al suocero di Luigi  XV
 di  Francia.
(Foto - Album Personale)
Si racconta che Stanislao Leszczynsky, re di Polonia in esilio in Lorena intorno al 1730, per ammorbidire il dolce nazionale kugelhupf, l'abbia imbevuto di rum, ribattezzandolo Alì Babà, grazie alla sua passione per le novelle delle Mille e una notte: Dalla francia il nuovo dessert sbarca alla corte di Napoli, e da li si diffonde ben presto anche tra il popolo, fino a diventare una vera e propria specialità napoletana, il babà. Molti anni fa, un cuoco esperto di Vico Equense, dopo una lunga carriera sul transatlantico, decise di tentare la produzione del popolarissimo dolce in confezioni da conservare. L'ottima riuscita del prodotto fa si che i babà napoletani in vasetto, al rhum e al liquore, riscuotano gran successo in tutto il paese, dove anche i napoletani "esuli" sono ben lieti di ritrovarli. piccoli, morbidi, inzuppati al punto giusto, si mangiano in un solo boccone.





Involtini al bacon

Ingredienti per 4 persone:
4 larghe fette di fesa di vitello
100 gr di bacon a fettine
2 uova
2 rametti di salvia
un rametto di rosmarino
uno spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
60 gr di burro
sale, pepe


Rassodate le uova, fatele raffreddare bene, poi sgusciatele e tagliatele a spicchi. Mettete le fette di vitello su un tagliere, salatele leggermente e pepatele. Appoggiate su ogni fetta di carne qualche fettina di bacon, un paio di foglie di salvia e 2 spicchi di uovo. Fate sciogliere il burro in un tegame, unitevi il rosmarino, qualche foglia di salvia e l'aglio: quando quest'ultimo sarà rosolato, schiacciatelo leggermente con la forchetta, poi eliminatelo. Avvolgete le fette di carne su se stesse in modo da formare degli involtini, quindi legateli con refe da cucina.
Mettete gli involtini nel tegame, fateli rosolare bene, salateli, pepateli e bagnateli con il vino. Fatelo evaporare a fuoco vivo, poi abbassate la fiamma, coprite e cuocete gli involtini per circa 20 minuti unendo se occorre un pò di acqua calda. A cottura ultimata, slegate gli involtini e serviteli affettati.

Involtini al bacon

Ingredienti per 4 persone:
4 larghe fette di fesa di vitello
100 gr di bacon a fettine
2 uova
2 rametti di salvia
un rametto di rosmarino
uno spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
60 gr di burro
sale, pepe

Rassodate le uova, fatele raffreddare bene, poi sgusciatele e tagliatele a spicchi. Mettete le fette di vitello su un tagliere, salatele leggermente e pepatele. Appoggiate su ogni fetta di carne qualche fettina di bacon, un paio di foglie di salvia e 2 spicchi di uovo. Fate sciogliere il burro in un tegame, unitevi il rosmarino, qualche foglia di salvia e l'aglio: quando quest'ultimo sarà rosolato, schiacciatelo leggermente con la forchetta, poi eliminatelo. Avvolgete le fette di carne su se stesse in modo da formare degli involtini, quindi legateli con refe da cucina.
Mettete gli involtini nel tegame, fateli rosolare bene, salateli, pepateli e bagnateli con il vino. Fatelo evaporare a fuoco vivo, poi abbassate la fiamma, coprite e cuocete gli involtini per circa 20 minuti unendo se occorre un pò di acqua calda. A cottura ultimata, slegate gli involtini e serviteli affettati.

L'origano - Olio all'origano

Simbolo della cucina mediterranea, è invece originario delle regioni dell'Asia. Nel nostro paese cresce spontaneo, soprattutto nel Sud e nelle isole, dove emana un profumo e un aroma molto intensi, assai più accentuati che nelle piantine coltivate al Nord. Ha foglioline ovali e fiori piccoli e rosei riuniti in pannocchie. Conosciuto fin dai tempi più antichi, l'origano era però usato in cucina solo nel Sud. La sua diffusione nelle altre regioni italiane è relativamente recente, ed è dovuta soprattutto alla popolarità oggi raggiunta dalla cucina mediterranea. La piantina dell'origano si può coltivare nell'orto e anche sul balcone, ma richiede molto sole e poche annaffiature. Si raccolgono le foglioline fresche durante l'estate per l'uso immediato, ma di solito si ricorre all'origano essiccato che, fortunatamente, conserva molto bene e a lungo il suo profumo.
Non c'è pizza senza origano e non è mediterranea la cucina senza quest'aroma
I pomodori in insalata, gratinati, cotti e crudi e in salsa - il salmoriglio, la semplicissima salsa siciliana preparata emulsionando a caldo olio, succo di limone, prezzemolo e origano - le melanzane, fritte e in umido - le verdure in scapece, cioè fritte e marinate nell'aceto - il pesce, al cartoccio, al forno, e alla griglia - l'agnello alla griglia - lo stracotto alla romana.  L' origano non è consumato esclusivamente in cucina: viene utilizzato anche per estrarre un olio essenziale molto aromatico, usato sia in liquoreria, sia nell'industria alimentare e anche in farmacia.

L'origano si usa in cucina sia nelle preparazioni da cuocere sia nelle insalate cotte o crude.Ne bastano poche foglioline fresche o un pizzico, specialmente se è del tipo essiccato o meridionale. I piatti più famosi all'origano sono ovviamente la pizza e tutte le preparazioni alla pizzaiola (con pomodoro, aglio, prezzemolo e basilico). Ma quest'aroma si usa anche per profumare. 
Si conserva perfettamente e a lungo; cogliete i rametti in estate, legateli a mazzo e appendeteli all'ombra. Quando sono secchi, sbriciolateli e conservateli in vasetti di vetro chiusi. Potete acquistarlo anche già essiccato in rametti o confezionato, se quest'ultimo non fosse di buona qualità, setacciatelo con un colino per separare le foglie dalla polvere.

OLIO ALL'ORIGANO
Ingredienti
mezzo litro di olio (preferibilmente extravergine d'oliva)
qualche rametto di origano fresco o un cucchiaino di quello secco
un peperoncino piccante
uno spicchio di aglio
sale   


Infilate in una bottiglia sterilizzata i rametti freschi o versate sul fondo l'origano in polvere, un pizzico di sale grosso, l'aglio sbucciato e il peperoncino intero. Versate l'olio sopra gli ingredienti, chiudete bene e lasciate macerare, al riparo dalla luce, per almeno quindici giorni. E' preferibile usare l'olio aromatizzato senza filtrarlo. E' perfetto per aromatizzare un pesce al forno o alla griglia, ma anche per cambiare gusto alla solita bistecca. Con un pomodoro fresco diventa l'asso nella manica per una spaghettata. O, ancora, per portare in tavola il sapore della vacanza.